sabato 18 settembre 2021

Metà peruviana e metà italiana: la storia di Rosa!


Rosa Vasquez Chara, nata in Cusco, Perù.
 

Caro cara Rosa, ci fa molto piacere che tu abbia deciso di raccontarci la tua storia personale e ti ringraziamo per condividerla con tutti i nostri lettori, grazie di cuore!

Da quanto tempo vivi in Italia? 
Vivo in Italia da ben 42 anni. Ma è come se fosse ieri. 

Perché hai scelto l'Italia?
Sono arrivata in Italia tramite adozione, sarebbe da chiedere ai miei genitori adottivi, perché hanno scelto il Perù? 

Come è stata l'integrazione? 
Sono cresciuta insieme a persone italiane, se non mi veniva ricordato, anche io ho sempre pensato di essere italiana, quindi l’integrazione è andata bene, se non si tiene conto della mia mancanza di legame alla mia terra madre. Parlarne in famiglia era un tabù. Quindi a parte il mio aspetto, non ho mai pensato di non essere italiana. 

Racconta un episodio positivo e uno negativo della tua esperienza. 
Un episodio negativo del essere straniera in terra straniera è stato il fatto di essere sempre considerata, da chi ancora non mi conoscesse, una persona fragile e senza dignità. Se ne avevo l’opportunità e il tempo, ero sempre pronta a far cambiare idea. Alcune volte capitava con gli uomini ricchi italiani, che con le loro idee cariche di stereotipi pensavano che essendo sud americana e povera ero pronta a cedere alle loro avance. Come episodio positivo della mia esperienza di straniera in terra straniera è che fin da piccola ho avuto accanto persone che erano pronte a prendere le mie difese se qualcuno mi attaccava. Questo mi faceva piacere. E aumentava la mia autostima. Io spesso ci giocavo sul fatto di trasmettere insicurezza perché questo innescava nei miei amici di elementari e medie quel senso di protezione verso il prossimo. 

Quali sono le cose che ti hanno aiutato di più nella tua situazione? 
Ho sempre vissuto una doppia esperienza di vita. Essere considerata ad impatto straniera, mi permetteva, fin da ragazza entrata nel mondo del lavoro, di capire chi fossero i “buoni” e i “cattivi”. A volte ho incontrato persone solo ignoranti. Ma alla base di tutto, essere accolta e sentirsi integrati è un esigenza di chiunque. La cosa più bella è riuscire con un comportamento intelligente ed educato, far abbassare i paletti a chi verso gli stranieri ha ancora pregiudizi. Quando inizio anche a tavola con gli amici di amici un discorso, ne voglio uscire trionfante se si parla di extracomunitari e immigrati. Ho lavorato in una cooperativa di accoglienza profughi e so quello che ho visto. Spurerei in faccia ad ogni italiano che si permette di criticare uno straniero che arriva in Italia senza nemmeno conoscerlo. 

Qual è la cosa che ti piace di più e quella che ti piace di meno dell'Italia e del Perù?