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Daniele con i suoi genitori |
Daniele V., nato in Manasquì.
Caro Daniele, ci fa molto piacere che tu abbia deciso di raccontarci la tua storia. Sappiamo che è sempre difficile raccontarsi, ma faremo di tutto per metterti a tuo agio. Dicci, da quanto tempo vivi in Italia?
Innanzittutto grazie a voi dell' occasione di poter raccontare la mia esperienza di vita ai miei compaesani sperando che possa esser utile ad altre persone. Io vivo in Italia praticamente da sempre, sono arrivato da quando avevo 6 mesi di vita con i miei genitori adottivi che son venuti fino in Perù a prendermi.
Caro Daniele, ci fa molto piacere che tu abbia deciso di raccontarci la tua storia. Sappiamo che è sempre difficile raccontarsi, ma faremo di tutto per metterti a tuo agio. Dicci, da quanto tempo vivi in Italia?
Innanzittutto grazie a voi dell' occasione di poter raccontare la mia esperienza di vita ai miei compaesani sperando che possa esser utile ad altre persone. Io vivo in Italia praticamente da sempre, sono arrivato da quando avevo 6 mesi di vita con i miei genitori adottivi che son venuti fino in Perù a prendermi.
Perché hai scelto l'Italia?
Ovviamente non ho potuto scegliere io
la meta del mio viaggio né quale sarebbe stata la mia famiglia.
Ad oggi, per come sono andate le cose,
posso dire che per me il fatto di capitare in Italia è stato un
colpo di fortuna o semplicemente un segno del destino.
Come è stata l'integrazione?
L’ integrazione è un argomento per
me molto lungo da riuscire a raccontare e spiegare in poche righe, ho
imparato sulla mia pelle che integrarsi può essere semplice o
difficoltoso a seconda di come viene vissuta dal diretto interessato,
ma anche dalle persone con cui ci si è confrontati, imparando a
conoscersi a vicenda.
Per quanto riguarda la mia storia
personale posso dire che nell’integrazione alla società italiana
ci sono stati degli alti e bassi. Tutto ciò non sempre per causa
mia perché voglio sempre ricordare che l’integrazione avviene fra
più soggetti, non credo mai ad una persona quando dice “quel
ragazzo non si è voluto integrare!”, anche la nuova società con
cui ti rapporti deve integrarsi a te, l’integrazione non è mai a
senso unico, deve essere reciproca. Io ho appreso tutto ciò che si
doveva imparare da questa società per essere italiano nel bene e nel
male, le persone che ho incontrato nella mia vita hanno dovuto anche
loro accettarmi per come sono o per cosa rappresento e come in tutte
le situazioni c’è chi ha accettato la mia persona a braccia aperte
come fossi un figlio ritrovato ma c’è stato anche chi non ha mai
accettato il fatto che io parlassi la sua stessa lingua magari meglio
di lui o che avessi le sue stesse usanze o credenze perché ha
vissuto tutto ciò come un affronto alla sua identità di italiano.
L’ integrazione è un processo sociale e culturale importantissimo
tutt’oggi e io vorrei impegnarmi affinché la parola “integrazione”
non sia più vissuta come un problema ma come un’opportunità di
allargare i nostri orizzonti e ci renda aperti al mondo del nuovo
millennio che è e sarà sempre più multietnico.
Racconta un episodio positivo e uno negativo della tua esperienza.
Se dovessi raccontare un episodio
non racconterei di certo il più brutto perché penso che non bisogna
accendere troppo gli animi di chi leggerà l’ intervista quindi
racconto questo piccolo episodio ma significativo:
Quando ero molto piccolo al tempo in
cui frequentavo le scuole elementari ( avevo 8 anni) mi innamorai di
una compagna di classe, una fra le più carine, e ovviamente avrei
voluto la mia occasione per poter divenire il suo fidanzatino,
quando dissi ai miei compagni di classe quale fosse la “fortunata”.
Ovviamente la voce si sparse subito e l’ interessata lo venne a
sapere. All’uscita della scuola la vidi parlare animatamente con
le sue amichette e mi avvicinai di soppiatto per ascoltare perché
intuii che ero io il soggetto della discussione e ricordo che sentii
solo queste parole uscire dalla sua bocca:“ Non insistete ragazze,
lui non mi piace… non mi metterò mai con quel negro!”. In
precedenza magari qualche altro bimbo usò quel termine per riferirsi
a me, ma ovviamente non diedi mai peso a quella parola ed invece quel
giorno capii quanto poteva far male sentire certe espressioni da chi
avresti voluto amare, e questo sarebbe valso per qualsiasi persona a
cui avrei voluto bene.
Cosi il mio primo amore svanì dissolto
in quelle poche parole e iniziai ad affrontare una delle piaghe che
affliggono ancora oggi l’Italia e che avrebbe accompagnato anche me
per la maggior parte della mia vita.
Veniamo invece al bell’episodio: beh ce ne son tanti anche di questi per
fortuna vorrei quindi solo ricordare tutte le persone che mi son
state vicino e mi han fatto crescere, ci son tante persone che mi
hanno amato e
col loro Amore ho imparato a godermi la vita e a mia
volta ad amare.
Quali sono le cose che ti hanno aiutato di più nella tua situazione?
Non vorrei essere scontato in
questa risposta ma lo sarò perché l’amore è l’unico sentimento
che davvero mi ha aiutato e dato forza nei momenti difficili, non
parlo soltanto della relazione fra uomo e donna ma di quei piccoli o
grandi gesti d’ amore che nella mia vita ho ricevuto da altre
persone ed io a mia volta ho potuto ricambiare nei confronti di altre
persone ancora…
Non ho mai esternato molto le mie
emozioni nella mia adolescenza. Dicevo a me stesso che era per
dimostrare di non essere debole, ma in realtà era proprio per quella
mia debolezza interiore che non mostravo mai la parte più umana ed
intima di me.
La prima volta che ho pianto di gioia è
stata abbracciando un bambino affetto da microcefalia a cui non
sarebbero rimasti molti mesi di vita, ricordo che lui mi sorrise e
mi abbracciò come si fa con un fratello o con un padre ed era la
prima volta che ci vedevamo perché io ero solo di passaggio in
quella missione in Perù allora, ero solo una comparsa nella sua vita
ma mai un abbraccio fu più vero per me, sentii il suo calore, la sua
gioia e felicità per quella visita inaspettata, e prima ancora di
ricambiare il sorriso o l’ abbraccio ricevuto ero già scoppiato in
lacrime, in quell’occasione qualcosa in me si è rotto, cadeva un
muro fatto di paure e angosce e per la prima volta ho provato ad
amare senza che alcuna maschera o barriera potesse anteporsi fra i
miei sentimenti e il mondo esterno.
L’amore mi ha fatto rinascere,
l’amore per la vita e per le persone belle e vere che ho
incontrato.
Qual è la cosa che ti piace di più e quella che ti piace di meno dell'Italia e del Perù?
Le cose che mi piacciono più
dell’Italia ovviamente sono la cucina ed i paesaggi, veramente è
un Paese ricco di tradizioni, cultura e storia, mi riterrò sempre
fortunato ad essere cresciuto qui e non lo dico per buonismo ma
semplicemente ho imparato ad accettare e apprezzare tutto ciò che
mi ha dato la vita senza invidiare nulla agli altri.
Tra le cose che mi piacciono di meno,
o meglio che non piacciono, sicuramente c'è ciò che mi ha coinvolto
in prima persona riguardo l’ integrazione, son convinto che ci
siano ancora troppe persone che hanno paura di ciò che è differente
da loro, rimanere attaccati alle proprie tradizioni è ammirevole al
giorno d’oggi in cui tutto è globalizzato, ma saper cogliere le
qualità e insegnamenti che ti mettono a disposizione le differenti
culture del mondo e farne tesoro per valorizzare la propria è l’
obiettivo da porsi in questo nuovo millennio. La cultura di un
popolo, le sue tradizioni, gli insegnamenti li porta ciascuna persona
dentro di sé, non si può minimamente pensare che tutto questo possa
essere messo in discussione o in pericolo da poche migliaia di
persone extracomunitarie che vengono qua in Italia solo per cercar
lavoro, nella maggior parte dei casi. Chiunque pensa l’ opposto
deve lavorare ancora molto dentro di sé prima di puntare il dito
contro l’ultimo arrivato.
Si dice che l’ uomo che teme di
perdere la sua donna per mano di un altro uomo è solo perché ha
poca fiducia in se stesso e quella stessa paura lo porterà al
fallimento della sua relazione.
Le cose che mi piacciono di più del
Perù sono la cucina, i paesaggi e la cultura andina. Davvero più
scopro il mio Paese natale più ne apprezzo le sue differenze
culturali, religiose ed ambientali, credo che proprio questa
moltitudine di differenze saranno la forza del Perù stesso nei
prossimi anni, un Paese multietnico oggi ha davvero le carte in
regola per imporsi sulla scena mondiale sia socialmente che
politicamente, io lo vedo come un luogo mistico con ancora tante cose
da svelarci ed insegnarci.
Ho passato ancora troppo poco tempo
nella mia terra natia per trovare delle cose negative, sai, quando ti
si apre un mondo nuovo davanti ti sembra sempre tutto bello, anche
“los barrios” mi sembravano affascinanti, però valutando il
tutto con un occhio più obbiettivo riesco a cogliere sicuramente
anche i lati meno positivi del Perù. Uno fra questi è sicuramente
la differente distribuzione di ricchezze all'interno della
popolazione peruviana, ci son persone che ancora non hanno
elettricità ed a fatica l’acqua potabile per le proprie famiglie e
altre che hanno guardie private davanti casa per la propria
incolumità, mi son chiesto molte volte come tutto ciò sia potuto
accadere, come è possibile che il Perù “onesto, civilizzato e
benestante” possa essere rappresentato solo da poche migliaia di
persone e i restanti milioni di persone sia sempre descritto come la
popolazione “incivile, disadattata, senza Dio”, come se da una
quartiere all’altro della città ci si possa trovare dal paradiso
all'inferno senza passare dal purgatorio.
La verità per me è sempre stata nel
mezzo delle cose, quindi per il Perù vale la stessa regola, e poi al
di là dei problemi sociali interni al Paese ci sono i Paesi
Occidentali che si occupano di “aiutare” paesi come il mio Perù
e ti accorgi che quell’aiuto tanto agognato ai paesi più
sviluppati altro non è che un'elemosina pure scarna…
Qual è la cosa che ti manca di più della tua patria?
A questa domanda rispondo al plurale
perché ormai mi sento di appartenere a due nazioni e posso dire che
siccome vivo in Italia tuttora mi manca di conoscere meglio la mia
terra natia, conoscere la gente della sierra dalla quale provengo.
Insomma, per me dall’altro lato del globo c’è ancora un mondo da
scoprire e spero di poterlo fare presto perché penso davvero che ne
valga la pena e poi vorrei far luce su quella breve parte della mia
vita che vissi là fino all’età di sei mesi .![]() |
Cuzco, Perù |
Descrivi il Perù (e l'Italia) in poche parole fondamentali per le persone che non lo conoscono.
Parto dal Perù:
“ Carissimi amici del Blog, il Perù
è una terra affascinante, mistica e vera. Potrete respirare
atmosfere uniche al mondo nella terra degli Incas, dalla selva alla
montagna, dal deserto alla costa. Vi sembrerà di vivere ai quattro
lati del mondo, vedrete una fauna e flora veramente variegata, ma
questi paesaggi così differenti tra loro hanno un’unica cosa in
comune: la gente, nella maggior parte dei casi umile e vera. La cosa
più bella del Perù è che la verità non ti viene mai nascosta,
sicuramente vedrete i lati belli e quelli meno belli, ma li vedrete
tutti e di tutto questo ne apprezzerete la sincerità! “
Ed ora l’ Italia:
“Carissimi compaesani peruviani,
l’Italia è storia, è cultura e semplicità. Chiunque desideri
cercare una Paese genuino ed allo stesso tempo ricco di stimoli per
la propria crescita artistica e personale deve per forza passare da
qui. I paesaggi son magnifici e fanno da cornice alle grandi opere
artistiche e architettoniche che realizzarono i nostri avi italiani..
E la gente italiana nella maggior parte dei casi è genuina e
semplice, se ti dimostri aperto e pronto ad abbracciare le novità
che ti porta il Bel Paese gli italiani stessi non aspetteranno molto
a farti sentire uno di loro ed anche questa è una fra le cose
positive che ho potuto constatare in prima persona!”
Vorresti tornare nel tuo paese?
Come detto prima voglio tornare alla
mia terra natia per viverla e conoscerla .. ma sapete quando ho
fatto il mio primo viaggio di due mesi in Perù cosa è successo?
Semplice, mi è mancata tanto tanto la mia Italia! Per me è stato
difficile ambientarmi in Perù durante il mio primo viaggio perché è
tanto differente da qui ed ovviamente dopo due mesi mi son mancate
tante cose del mio stivale preferito!
Insomma per chi non lo avesse ancora
capito il mio cuore è diviso da 10500 chilometri di Oceano Atlantico
eppure riesce a battere forte ugualmente da entrambe le parti
nonostante sia spaccato a metà… e se non è amore questo!!
Sei contento del tuo percorso?
Sì, lo sono. Penso che qualunque sia la tua strada, facile o tortuosa, se ti porta ad essere in pace con te stesso e con gli altri significa che è stata la strada giusta.
Sì, lo sono. Penso che qualunque sia la tua strada, facile o tortuosa, se ti porta ad essere in pace con te stesso e con gli altri significa che è stata la strada giusta.
Io mi sento così, bene con me stesso
ed anche con gli altri, e quindi son felice della mia strada sino ad
ora e di tutti gli episodi della mia vita, positivi e negativi. Non
posso rinnegare il passato solo per apparire agli altri una persona
migliore oggi, anzi forse se oggi sono una persona migliore rispetto
al passato è grazie a tutti gli eventi che ho vissuto e poi sappiamo
tutti che la ricerca del proprio benessere interiore non è una gara
con le altre persone, ogni persona ha i suoi tempi, i suoi modi per
raggiungerlo, ed il fatto di non raggiungere il proprio scopo in
tempi uguali è proprio perché siamo legati gli uni agli altri ed
ogni azione o risultato che raggiungiamo o compiamo per noi stessi
influirà sulla crescita e vita di chi ci sta vicino.
E’ bene ricordarsi quindi di non
disperarsi nel non trovare entro un limite di tempo massimo il
proprio destino o significato della propria vita su questa terra, l’
importante sarà capire quando sarà arrivato il momento giusto per
agire e per attuare il cambiamento che ciascuno di noi desidera per
se stesso per migliorarsi sempre più.
Grazie mille Daniele, per il tempo e le parole che ci hai donato.
Grazie a voi!
Grazie mille Daniele, per il tempo e le parole che ci hai donato.
Grazie a voi!
F.V.
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